Il grembo inospitale

Bassel Saadi
 

26 ottobre – 15 novembre 2018
inaugurazione 26 ottobre, 17.30

BIOGRAFIA


Nato nel 1971 a Beirut (Libano), Bassel Al Saadi vive e lavora a Damasco. Nel 1995 si è diplomato all’Istituto per le Arti Applicate nella città di Damasco (Siria), ed è uno scultore autodidatta. Influenzato da Julio Gonzalez e dal concetto matissiano di superficie e dal costruttivismo russo, ha poi scoperto il suo proprio stile scultoreo quando, nel 1999, ha iniziato ad usare superfici metalliche. Inizialmente ha lavorato sul concetto di testa umana e le superfici metalliche gli hanno permesso di indirizzarsi verso lo sviluppo di forme architettoniche liberate nello spazio. Dal 2004 il suo lavoro si è fatto più estremo, riflettendo l’influenza dell’arte americana degli anni ’30 e ’40 (in particolare, le sculture e gli studi di David Smith, il movimento nell’arte di Pollock e le scatole di Louise Nevelson). Dopo 8 mesi di studi ha creato le Scatole, un lavoro che rappresenta: riparo, tomba, utero, prigione ecc. Le Scatole di Bassel Saadi esprimono l’angoscia di vivere in una situazione politica psicologicamente asfittica e oppressiva, sotto il dominio di un dittatore brutale e ignorante. Bassel è un artista ospite a Villa Romana da luglio 2017 al 2018. Nel 2001 ha svolto alcuni workshop con la supervisione di Marwan presso la Fondazione Abed Al Hameed Shoman di Amman (Giordania); nel 2005 ha realizzato l’Aiwa workshop in Aley (Libano); nel 2006 ha partecipato al Vasl International Artists Workshop in Karachi (Pakistan); tra il 2002 e il 2003 è stato supervisore del workshop sulla scultura in ferro alla Fiera Internazionale di Damasco; nel 2007 ha realizzato Here as Centre of the World in collaborazione con l’Istituto d’arte olandese di Diyardakir (Turkey).

Da quanto…
Riflessioni sulla scatola siriana
di Francesca Scalinci

Da quanto sono qui?
Gli occhi fissi al muro
Il rombo di macchine da guerra
Vicino
Corpi nella loro
Cruda fragilità
Odore
Di fluidi umani
pungenti nelle narici
Il pianto
Incessante
di un bimbo affamato
fastidio
Da quanto sono qui?
Nel ventre
della madre maligna
sepolto
con promesse di protezione
Ma in balìa di
imminente distruzione
Mi espone
Le sue braccia come
Tomba
Non v’è fuga
Da questo buco in cui
L’umanità è morta
(…)