Il respiro delle radici

Antonio e Carmine Leuci

2 – 14 dicembre 2023
inaugurazione sabato 2 dicembre 2023, ore 18,00

…tu non crederesti
mai che di notte gli alberi
camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c’è un violino d’amore.

Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta
in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l’ho già detto: i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire.

 (Tu non sai, da L’anima innamorata di Alda Merini)

 

Tronco nodoso, rami contorti, foglie acuminate ma gentili, sei il più umano tra gli alberi, Signor olivo. 
Oltre agli aspetti più terreni incarni una sublime spiritualità e per la tua ricchezza e complessità rifletti i contrasti presenti nella nostra vita umana. Per tutti sei l’immagine della pace, ma con l’uomo non hai condiviso solo i momenti di gioia e abbondanza dei raccolti, hai spartito anche i tempi di guerra, le gelate e le siccità. 
Una lunga storia. E oggi la connessione tra uomo e natura viene celebrata a quattro mani da chi ha saputo sottolineare la tua bellezza, mostrando la storia delle piante che come te popolano la zona del Salento in Puglia, una storia che è anche di straordinaria resilienza.
A scoprire tra i campi, parti di legno d’olivo abbandonati, celebrandone la bellezza come capolavori della natura ed evidenziandone l’importanza culturale e simbolica, sono i due fratelli Antonio e Carmine Leuci. Con loro l’olivo è protagonista di una serie di sculture generate come objet trouvé, così come accadeva nel movimento dadaista e surrealista quando gli ‘oggetti trovati’ divenivano opere d’arte se inserite in un altro contesto. 
Aiutati dal grande scultore ‘tempo’, che compie il suo lavoro, i fratelli Leuci creano vere e proprie opere seguendo i suoi dettami ed evidenziando o elaborando le naturali venature del legno dalle radici al tronco. Toccando l’olivo ne percepiscono la forza della vita racchiusa, riuscendo a trovare, nella contraddizione tra il frutto tenero e il nocciolo durissimo, un potente parallelismo con la complessità della vita umana, dolcezza e durezza, vita e morte coesistono. 
«Gli alberi hanno certamente un cuore» scriveva Henry David Thoreau. Ed è al cospetto di queste sculture che si comprende quanto avesse ragione il grande ecologista americano.
La generosità nell’offrire quell’oro che è l’olio d’oliva, che ha contribuito alla salute e alla forza delle generazioni, mette in evidenza il ruolo vitale nella sostenibilità e nel benessere umano. Ma Antonio e Carmine Leuci non gli rendono omaggio solo come fonte di nutrimento, ci invitano anzi a toccare un vero e proprio ‘artista’ dell’esistenza, evidenziandone il carattere antropomorfico. 
Le loro sculture nascono dalla collaborazione tra la natura e l’arte umana. «Sentiamo la voce degli alberi» dicono: e sono dichiarazioni di amore che toccano l’anima. Salvare radici e tronchi d’alberi per i fratelli Leuci è donare un senso di eternità a ciò che potrebbe essere bruciato, suggerendo che quello che è essenziale continua a esistere in qualche forma. 
La radice è un’immagine potente e poetica, simboleggia la capacità di penetrare la superficie ed entrare in contatto con la vera essenza della terra. Queste sculture conservano il nocciolo di questo pensiero, come un inno alla perseveranza, alla generosità e alla forza intrinseca della ciclicità della vita. 
Un messaggio di speranza e eternità che oltre all’olivo ritroviamo anche nella personificazione dell’alloro come maestoso e saggio.
Tutti i titoli dati sono carichi di simbolismo: La rinascita, Onda mediterranea, Il risveglio, Miraggio Salentino e le Colonne della Vita. Queste ultime le Colonne, sembrano narrare una storia primordiale, legata alla terra stessa e agli eventi che l’hanno plasmata nel corso del tempo, le colonne sono viste come protagoniste di un “balletto” che culmina elevandosi dalla terra verso il cielo salentino. 
Perdiamoci allora tra le “contorsioni” e gli “intrecci”, immergiamoci nelle sinuosità del legno, in questa mostra in cui siamo chiamati a toccare, ascoltare le voci, e annusare i profumi degli alberi. 
L’opera di Antonio e Leuci, celebrando la connessione tra l’uomo e la natura, scava nella memoria per poter raccontare di queste radici le loro storie uniche.

A cura di Paola Facchina.