Tarsie

Fiorenza Mariotti

6 ottobre – 24 ottobre 2018
inaugurazione 6 ottobre, 17.00

La prima sensazione che si prova davanti ai lavori di Fiorenza Mariotti è di entrare dentro un universo irreale e fiabesco, un mondo nutrito di “réveries”  contenuto in una scatola dei giochi o in un teatrino dove si mette in scena una narrazione che seduce lo spettatore.
Queste scatole sono state costruite con la tecnica del collage e della tarsia – da qui il titolo – assemblando  immagini pubblicitarie di oggi e antiche stampe, lacerti di frasi e un campionario di oggetti che nella loro insignificanza possiedono per l’artista una forte valenza emotiva.
È la poesia dell’objet trouvé  che ha animato e ispirato le avanguardie del Novecento, il Futurismo, Dadaismo e il Surrealismo. Ma in quel caso l’accostamento inusuale di due oggetti produceva un effetto di contrasto e di shock estraniante. Al contrario l’assemblaggio di Mariotti  si basa sull’empatia, sulla nuance, ha un’eco proustiana.

dalla prefazione di Ivan Teobaldelli

MATERIALI


“baffo della mia gatta Virgola, bambolina di plastica, bottoni, coleottero, corallo, cordoncini, cuoricino di legno, falena, filo rosso, fiori, foglia d’argento, foglie, frammenti di: antico segnalibro di galalite, ceramica decorata, con- chiglia, endoscheletro di riccio di mare, madreperla, mattone, nastro, osso, rame, retina di metallo, specchio, sta- tuina di gesso (piede), tessuto ricamato, trina, velo, vetro; gusci di piccole chiocciole, immagini ritagliate, limatura di ottone, materiale per orologeria: calcomania per quadrante, cassa, cricchetto di carica, lancette, molle di carica, quadranti, spirale di bilanciere, rotismi, vetri; parole, perle, petali, piccole gemme, piccoli oggetti di metallo, pietra paesina, piume, ragni, rametto, sassolini, trine, unghielli della mia gatta Virgola, viticcio di passiflora”

Fiorenza Mariotti nella sua attività artistica, declinata nelle varie forme del teatro, della poesia e dei manufatti, ha sempre lavorato a creare nell’oggetto della visione quello stupore capace di restituire, a chi guarda, la meraviglia.