Andy Warhol

6 agosto 1928, Pittsburgh, Pennsylvania, U.S.A. – 22 febbraio 1987,  New York, U.S.A.

 

Nasce a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto del 1928, da una famiglia di origine slovacca. Dopo aver studiato arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, si trasferisce a New York affermandosi nel mondo della pubblicità lavorando per riviste come Vogue e Glamour.
Figura eclettica, pittore, scultore, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista, direttore della fotografia è considerato uno dei massimi esponenti della Pop Art. Dopo la sua morte avvenuta nel 1957, per la sua fama la quotazione delle opere crebbero al punto da renderlo il secondo artista più comprato e venduto al mondo dopo Pablo Picasso.
La sua attività artistica vanta un enorme quantità di opere create in serie con l’ausilio della tecnica serigrafica, che riproducono le più famose icone come Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara, Michael Jackson, Elvis Presley, Elizabeth Taylor e molti altri.
Fu il più grande fautore del concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’opera d’arte: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti). Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca-Cola) o immagini d’impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la ripetizione dell’immagine stessa su vasta scala. Le immagini scelte da Warhol erano attinte dalla cultura di massa americana e poi elaborate in serie, in modo da portare alle estreme conseguenze il concetto di un’arte che doveva essere consumata, esattamente come tutti i prodotti commerciali.
In tutta la sua carriera artistica si mosse in stretta attinenza agli ambienti underground, legandosi al mondo della musica, del teatro del cinema. Negli anni Sessanta accolse intorno sé numerosi giovani artisti, costituendo una comune a cui diede il nome di «factory».
Nel 1965 abbandona la pittura per dedicarsi alla produzione cinematografica, per poi riprenderla negli anni Settanta, con una produzione incentrata soprattutto sui ritratti. Nel 1980 fonda una televisione dal nome «Andy Warhol’s TV». Muore il 22 febbraio 1987 nel corso di un intervento chirurgico.

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